L'entroterra di Albenga e Borghetto Santo Spirito.
Dal Medioevo alla luce del mare nell'entroterra di Albenga e Borghetto Santo Spirito.
Un itinerario per conoscere l’entroterra di Albenga, tra i più importanti e meglio conservati borghi murati della Liguria. Vi aspettano luoghi che sono pagine di storia millenaria, incorniciati da paesaggi marini e montani che custodiscono sorprese. Qui, le testimonianze architettoniche raccontano passioni e tradizioni mai dimenticate, che ancora vivono tra momenti di fede, feste conviviali e i sapori della buona tavola.
Durata del percorso
circa 1 ora e 30 minuti
Lunghezza del percorso
53 chilometri
Si parte da Albenga, una piccola capitale della storia, dell’arte e della cultura di epoca romana e medievale, e ci si dirige verso l’interno lungo la SP 582 del Colle di San Bernardo tra campi, orti, serre, oliveti della Piana di Albenga seguendo il corso del torrente Neva; dopo il borgo murato di Cisano sul Neva, a Martinetto, si svolta a sinistra e si sale verso le “dolomiti liguri” della val Pennavaire lungo la SP 14 sino al “borgo medievale telematico” di Colletta di Castelbianco, dopo 25 minuti e 17 km di viaggio.
Scendendo da Colletta sino a Martinetto si riprende la Sp 582 in direzione nord-ovest fino a un altro bellissimo borgo murato con portici e castello: Zuccarello, antica capitale di marchesato, con 16 minuti e 11 km di percorso. Ancora un tratto di SP 582 verso le creste alpine dell’alta val Neva poi a destra sulla SP 44 per arrivare, in 14 minuti e 16 km, al roccioso, arcigno, suggestivo borgo di Castelvecchio di Rocca Barbena arroccato sotto al suo castello.
La SP 44 scende poi tra boschi e olivi verso Balestrino, diventa SP 34 e immettendosi nella SP 1 dopo 30 minuti e 15 km raggiunge Toirano con le sue grotte, i gumbi, i vicoli, i murales. Bastano 7 minuti e 4 km per scendere lungo l’ampia piana costiera del torrente Varatella e arrivare sulla SS1 Aurelia e al mare di Borghetto Santo Spirito. In totale sono circa 1 ora e 30 minuti, 53 chilometri.
Colletta di Castelbianco
Uno dei borghi più belli d'Italia
Colletta di Castelbianco, un borgo tra passato e futuro.
Si parte da Albenga; la SP 582 del Colle di San Bernardo raggiunge tra campi, orti, serre, oliveti il borgo di Cisano sul Neva e Martinetto, dove si svolta verso le “dolomiti liguri” della val Pennavaire lungo la SP 14. Dopo 25 minuti e 17 km di viaggio ci si trova circondati dai monti ma a due passi dal mare: “Un ponte tra il passato e il futuro” come dice il motto di Castelbianco. Un “passato” scritto sulle pareti rocciose verticali come nelle Alpi più vere, nelle grotte, tra borgate millenarie e ponti in pietra a schiena d’asino.
Un futuro che si esprime nel “borgo medioevale telematico” di Colletta, un grappolo di belle case in pietra grigia con vicoli, voltoni e scalette, salvato dall’abbandono e ristrutturato mantenendo il suo profilo originale ma realizzando abitazioni moderne collegate attraverso una rete telematica all’avanguardia. Scoprite un luogo che stupisce per la sua doppia natura, il forte legame con le tradizioni e la voglia di rinnovarsi.
Denominatore comune di questo stile di vita sono i momenti di pace e relax assoluti, l’invito a “prendersi il proprio tempo” e a godere dei doni che la terra e la tradizione sanno offrire. Come le celebri ciliegie di Castelbianco o il coniglio alla castelbianchese, accompagnato da un bicchiere di buon Pigato DOC di Albenga. Si torni poi giù a Martinetto: la Sp 582 in direzione nord-ovest conduce a un bellissimo borgo murato con portici e castello: Zuccarello, antica capitale di marchesato, in 16 minuti e 11 km di percorso.
ARTE
Il borgo in pietra antico e restaurato.
ENOGASTRONOMIA
Ciliegie di Castelbianco, olio extravergine d’oliva DOP, ravioli di borragine au tuccu, fonduta di tartufi, coniglio alla castelbianchese.
ITINERARI A PIEDI
Alta Via dei Monti Liguri e sentieri ad essa collegati.
SPORT
Free climbing, mtb.
NATURA
“Dolomiti” dell’alta val Pennavaire.
Zuccarello
Uno dei Borghi più belli d'Italia
Zuccarello, un “vip” della storia.
Si arriva qui da scendendo da Colletta di Castelbianco in un quarto d’ora e 11 km di strada, lungo la SP 14 e la SP 582. Un tempo capitale di un feudo dei marchesi Del Carretto, oggi Zuccarello esprime ancora un carattere sobrio e orgoglioso. Le sue mura ne sono un tratto distintivo, possenti braccia che custodiscono un paese che si scopre piano piano, in un affascinante viaggio nel tempo fino al XV secolo.
Passeggiate lungo le sue due file di portici bassi rimasti quasi intatti in oltre seicento anni; poi fermatevi ad ammirare il bel ponte “romano”, celebrato dalla copertina della famosa rivista Time. Poi altre “celebrità” della storia vi aspettano. Avete presente la tomba di Ilaria Del Carretto nel duomo di Lucca, capolavoro di Jacopo della Quercia? Ecco, Ilaria era nata qui: era la figlia del marchese di Zuccarello, che nel 1403 andò sposa giovanissima a Paolo Guinigi e – poveretta – morì di parto due anni dopo. La sua figura viene ricordata da una statua, una festa medievale e un itinerario escursionistico che collega Zuccarello a Castelvecchio di Rocca Barbena attraverso orti, fasce, uliveti, castagneti e fiori.
Un invito a scoprire paesaggi che restano nel cuore e sapori che non si dimenticano: come la torta di verdure, un ottimo Vermentino DOC Riviera di Ponente o un assaggio di “rocche”, dolce secco tipico del borgo. Ora ancora un tratto di SP 582 verso le creste alpine poi a destra sulla SP 44 per salire, in 14 minuti e 16 km, al roccioso e suggestivo borgo di Castelvecchio di Rocca Barbena.
ARTE
Borgo murato con portici, porte e torri, castello Del Carretto, ponte romanico.
ENOGASTRONOMIA
Rocche di Zuccarello (dolce secco).
EVENTI
Festa medievale, Teatro di Quinzio Delfino.
ITINERARI A PIEDI
Sentiero di Ilaria, Percorso di Poggio Grande, Osservatorio di Valle Auzza.
Castelvecchio di Rocca Barbena
Bandiera arancione, uno dei borghi più belli d'Italia
Castelvecchio di Rocca Barbena, il castello sulla roccia.
La SP 582 sale da Zuccarello verso le creste alpine dell’alta val Neva; prendendo a destra la SP 44, in 14 minuti e 16 km si arriva a un borgo affacciato sul cielo e aperto a panorami che lasciano senza parole: Castelvecchio di Rocca Barbena è un borgo che appare dall’alto come un nido di rapaci maestosi e solitari. Un vero gioiello dell’entroterra ligure, incastonato tra montagne di rocce grigie e il verde uniforme dei boschi.
Lasciate che vi racconti qualcosa mentre lo scoprite lungo una via di viottoli che sale verso il castello medievale: la sua storia è quella di un feudo delle famiglie Clavesana e Del Carretto che hanno lasciato segni indelebili del loro potere. Guardatelo ora dall’alto, vi appare come un magnifico labirinto di tetti e terrazze. Un dedalo urbano che rivela tradizioni e passioni ancora vive e sentite. Durante le feste estive infatti le rievocazioni del passato regalano e rinnovano atmosfere medievali, tra giochi e folclore dove potrete gustare anche piatti tipici come le lumache e le torte salate a base di riso e verdure.
La SP 44 scende poi tra i boschi e gli olivi di Balestrino, diventa SP 34 e immettendosi nella SP 1 dopo 30 minuti e 15 km raggiunge Toirano con le sue grotte, i gumbi, i vicoli, i murales.
ARTE
Castello Clavesana, vicoli del borgo storico, Museo degli antichi mestieri.
EVENTI
Feste medievali.
ENOGASTRONOMIA
Lumache, torte di verdura, erbe aromatiche, raviolini di borraggine, coniglio allo steccadò, frittelle di mele, olio extravergine di “primo roggio”.
ITINERARI A PIEDI
Sentiero di Ilaria.
Toirano
Bandiera arancione
Toirano, grotte e gunbi.
Da Castelvecchio di Rocca Barbena la strada provinciale, coi numeri 44, 34 e 1, scende tra boschi e olivi, supera Balestrino e il suo castello e dopo 30 minuti e 15 km raggiunge un paese di storia antichissima. Prima ci furono le grotte, dimora di uomini del Paleolitico e orsi delle caverne, poi vide la luce un borgo destinato a fare storia. Toirano vi aspetta e vi sorprende con le sue famose grotte, suggestivi e ancestrali ingressi nella terra dove sono custodite leggende e tradizioni di fede.
Come quella della Bàsura (della Strega) col “cimitero degli orsi” e la grotta di Santa Lucia col santuario scavato nella roccia. Fuori da questi percorsi viscerali si trovano i segni degli uomini che nel passato hanno vissuto e amato il borgo, dai Liguri ai romani fino ai bizantini. Un paese che ancora oggi regala intatta un’atmosfera medioevale, con le sue porte, le case torri, i palazzi, i vicoli colorati, la torre principale, la chiesa e il ponte a tre arcate. Capitoli di storia che si raccontano tra pagine di natura, tra gli ulivi centenari e i famosi gunbi, i frantoi da olio, mossi dall’acqua o dagli asini.
Una passione, quella per l’olio, che non è stata dimenticata, e ogni anno viene celebrata con passione e dovizia di prodotti gastronomici, come i michettin (una specie di pane fritto), gli sbirulini (grissini ricoperti di pancetta), le pesche al Pigato, la focaccia di San Pietro e il vin d’arancio, vino fermentato con bucce d’arancio. Infine, in 7 minuti e 4 km si scende lungo l’ampia piana costiera del torrente Varatella sino alla SS1 Aurelia e al mare di Borghetto Santo Spirito.
ARTE
Chiesa di San Martino, ponte delle Giaire, porte urbiche, murales del XX secolo, santuario rupestre di Santa Lucia, abbazia di San Pietro dei Monti.
TRADIZIONI
Museo Etnografico della Val Varatella.
EVENTI
Festa dei Gunbi.
ENOGASTRONOMIA
Olio extravergine d’oliva DOP, vin d’arancio, farinata, michettin, focaccia di San Pietro, pesche al Pigato.
NATURA
Grotte di Toirano, Val Varatella.